[:en]A 5-star hotel has opened in Dubai with two cocktail bars where three Italian bartenders work[:]

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Situato nel quartiere del Burj Khalifa – il grattacielo più alto al mondo – all’interno dello spettacolare edificio The Opus disegnato da Zaha Hadid, Me Dubai è un hotel 5 stelle con 93 camere domotizzate, di cui 19 suite. Aperto a fine novembre, ha fra i tre locali ospitati all’interno altrettanti protagonisti italiani prima in forze al Galaxy Bar della stessa città: l’Operations Manager Danilo Pozone e i due Head Bartender Mauro Cortese e Francesco D’Arienzo. Per saperne di più sul progetto, abbiamo deciso di intervistarli.

 

Ciao Danilo, fai parte di un progetto visionario, unico al mondo, Me Dubai. Quando sei stato chiamato a lavorarci? Quando è stato inaugurato?

Era settembre 2020 quando ho ricevuto la chiamata e non ci ho pensato due volte. Sentivo che, dopo aver raggiunto alcuni risultati con Galaxy, avevo bisogno di una nuova e più grande sfida. L’hotel ha aperto in soft opening a inizio marzo ed è stato subito costretto a chiudere nel giro di pochi giorni. Così, ha riaperto il 28 novembre. Con me hanno deciso di seguirmi due miei ex colleghi al Galaxy Bar, Mauro e Francesco, perché sapevamo di aver dato tutto nel precedente locale – 67° nell’ultima edizione della World’s 50 Best Bars e vincitore del premio giovane promessa Campari One to Watch – ed eravamo desiderosi di rimetterci di nuovo in gioco.

 

 

Ci racconti il progetto nel dettaglio? Quale ruolo state ricoprendo tu, Mauro e Francesco?

L’hotel fa parte della catena alberghiera spagnola Melià e si trova all’interno dello spettacolare edificio The Opus. Più nello specifico, si tratta di un Me, un format pensato per i viaggiatori moderni. Al suo interno vi sono tre locali, il Central Cosmo Tapas & Bar, il concept latino-sudamericano Deseo e il bar con accento italiano Botanica, che gestisco insieme ai miei fidati colleghi Mauro Cortese, il Senior Head Bartender degli ultimi due, e Francesco D’Arienzo, che è invece l’Head Bartender Junior. Io, in qualità di Operations Manager, mi occupo di tutte e tre le proposte e della restante parte Food & Beverage della struttura, compreso l’offerta del minibar. Qui abbiamo scelto di servire cocktail premiscelati ai clienti che ce li richiedono e nessuna bottiglia di plastica, perché siamo molto attenti alla sostenibilità. 

 

Danilo Pozone
Mauro Cortese
Francesco D’Arienzo

 

Andiamo nel dettaglio dei cocktail bar. Mauro ci puoi raccontare meglio l’offerta che proponete da Deseo?

Da Deseo vogliamo che si respiri l’aria del Sudamerica. La maestosità della sala e la possibilità di degustare i nostri cocktail vicino alla piscina ci hanno dato libero sfogo nella nostra creatività in fase di ideazione della carta. Nel locale, che è aperto dalle 12 alle 24 sette giorni su sette, serviamo long drink piacevoli e rinfrescanti. Facciamo un largo uso di rum, tequila, pisco, mezcal, cachaça e di tepache, una bevanda messicana frizzante e leggermente alcolica, ottenuta con la fermentazione della buccia degli ananas.

 

 

Com’è suddivisa la cocktail list?

Escludendo la parte degli spirits, dedicata a vodka, gin e rum, abbiamo quattro sezioni differenti: una prima – Classics, Signatures & Good Times – con otto cocktail, Bienvenidos en Cuba, con quattro twist del Daiquiri, le nostre proposte già miscelate di Bottled Cocktails e tre cocktail analcolici, che compongono la sezione Mocktails. 

 

Ci puoi fare alcuni esempi di cocktail?

Certo. Andando per ordine, abbiamo La Palenquera con rum speziato e gassosa colombiana, Piña Tepache, un twist sulla Piña Colada con rum Fat Wash con olio di cocco e tepache e Mascalzone Latino, un twist sul Tommy Margarita’s con tequla anejo, cachaça, cordiale di limone e distillato di agave leggermente salato. In Bienvenidos en Cuba abbiamo il Banana Daiquiri, con rum cubano, banana chiarificata e lime e il Mulata Daiquiri con rum cubano, crema di cacao e succo di lime, fra i Bottled Cocktails quattro classici della miscelazione – Daiquiri, Negroni, Rum Old-Fashioned e Tommy’s Margarita – e, fra i Mocktails, Café y Tonica, con caffè e acqua tonica.

 

Café y Tonica

 

L’altro cocktail bar è il Botanica. Francesco ci puoi raccontare meglio l’offerta che proponete qui?

Botanica è un cocktail bar focalizzato sul servizio di quattro cocktail noti: Martini, Spritz, Negroni, Gin & Tonic. Ognuno viene servito in quattro nostre interpretazioni, per un totale di 16 cocktail in tutto. Per i clienti che li desiderano, serviamo anche i nostri pre-miscelati da 300-350 ml. Il nome stesso della proposta, Botanica, richiama gli aromi floreali e agrumati su cui è incentrato il menu. A differenza del Deseo, in questo caso la proposta è meno stagionale ed è quella su cui puntiamo per la maggior parte dell’anno. 

 

Com’è suddivisa la cocktail list? Ci puoi fare alcuni esempi di cocktail?

La cocktail list ha quattro sezioni differenti: Shades of Martini, Spritz and co., Shades of Negroni, Shades of Gin & Tonic. Nella prima proponiamo il Floral Martini con vodka infusa alla lavanda e vermouth con semi di finocchio, camomilla e lemongrass e il Mediterranean Martini con vodka e vermouth dry infuso con succo di pomodoro; fra gli Spritz il Bubbly, così chiamato per l’effetto bolla, con Italicus, Aperol con menta giapponese (shiso), vermouth bianco e soda e il Mamma Mia, con Campari infuso con nocciola e mirtilli, Disaronno, Sauvignon Blanc e soda. Per quanto riguarda i Negroni, abbiamo il Claypot Negroni – la classica ricetta del cocktail affinata in vasi di ceramica, nei quali prende note di fermentazione – e il Floral Negroni con vermouth ambrato, liquore ai fiori di sambuco, liquore alla violetta e fiori di Butterfly Pea e, per ciò che riguarda i Gin Tonic, T & T, con Tanqueray flor de Sevilla, Cynar e tonica Fever Tree Indian e Jimmy & Tonic con gin Roku, lime e pepe rosa, tonica Goldberg allo yuzu by Jimmy Barrat, il global manager di Zuma.

 

 

L’ultimo locale è il Central Cosmo Tapas & Bar. Che tipo di offerta si può trovare qui, Danilo?

Central Cosmo Tapas & Bar è un bar dove si serve cibo spagnolo contemporaneo e cosmopolita in abbinamento a vino, prevalentemente spagnolo e sudamericano, vermouth, sherry e birre artigianali spagnole. È l’unico dei tre locali nel quale non si servono cocktail.

 

Quali sono state le difficoltà più grandi in quest’apertura e quali le maggior soddisfazioni?

Ci sono delle pressioni altissime. Non è un lavoro per tutti e bisogna avere tanta forza d’animo. A tutte le possibili difficoltà si aggiunge il problema del Covid-19. La soddisfazione più grande, invece, è quella di lavorare in un hotel che si vende da solo, di caratura e risonanza internazionale. Dubai è una città molto moderna, nella quale la miscelazione è sempre al passo con i tempi, grazie all’utilizzo delle tecniche più recenti e di prodotti rarissimi, inesplorati in gran parte del resto Europa. È per noi un enorme piacere essere stati chiamati a lavorare in un secondo progetto di questo livello, dopo l’esperienza al Galaxy Bar.

 

Tra il 1º ottobre 2021 e il 31 marzo 2022 a Dubai ci sarà l’Expo, con 25 milioni di visitatori previsti. Che obiettivi vi siete posti per quella data? Intendete raggiungere determinati posizionamenti?

Indubbiamente. Il locale su cui punteremo principalmente è Deseo, il cui nome significa desiderio ed è il nostro fiore all’occhiello. Quattro-cinque volte l’anno lo stesso accoglierà pop-up internazionali, a partire da Dante – il bar n. 2 mondo per la 50 Best Bars – che dal 15 gennaio al 13 febbraio ci ha raggiunti con il supporto di Mancino Vermouth, The Botanist Gin, Cointreau e Remy Martin.

 

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